È’ molto importante che di fronte al caldo sempre più’ potente ed estenuante per chi lavora si siano messe in campo misure in grado di evitare nuove vittime. Si deve evitare in ogni modo di allungare la fila di incidenti sul lavoro che tuttora sono un problema aperto per il Governo e per tutta la politica.
Il ricorso alla cig, le cautele sui tempi di lavoro ed il resto delle misure approntate se effettivamente utilizzate potranno impedire risvolti drammatici nelle attività’ produttive, soprattutto quelle del nostro settore. Ma non possiamo ignorare che la riuscita di questa fondamentale operazione dipende in buona parte da un efficace sistema di controlli. Sappiamo bene che è’ la realtà’ dei fatti a raccontare non solo la non applicazione degli interventi contro la calura ma anche i tentativi di convincere in taluni i casi i lavoratori a proseguire nel loro impegno con accorgimenti inadeguati ai rischi che possono verificarsi.
Insomma, i controlli sono l’antidoto all’aggiramento di normative che invece potrebbero davvero fornire quelle garanzie di sicurezza che i lavoratori si attendono ed hanno diritto a veder applicate.
Ma questo periodo si presta anche ad altre considerazioni. Abbiamo verificato il mix di siccità’ e di nubifragi che provocano ovunque carenza di acqua e frane con smottamenti pericolosi. Eppure, ancora una volta sembra che Istituzioni e politica abbiano dimenticato che fra le priorità’, anche nel Pnnr ad esempio, pare scomparsa quella della messa in sicurezza del territorio e della manutenzione di una rete idrica che mostra sempre di più’ le sue carenze. Si tratta di lavoro “buono” per garantire al tempo stessa occupazione e qualità’ della vita delle popolazioni. Il perché ’ di questa trascuratezza tant’è volte denunciata dal sindacato probabilmente si collega alla difficoltà’ di procedere con spirito progettuale, certo più’ faticoso degli slogan ma innegabilmente molto più’ utile. Un problema anche questo che attende soluzione anche nella nostra regione e città’ dove la progettazione del futuro attraverso il confronto con le parti sociali non è’ tenuta in considerazione come si dovrebbe. Ecco perché’ il nostro ruolo resta quello di insistere per evitare incertezze sul futuro e rimarcare il valore di relazioni industriali produttive di risultati.
Giovanni (Agostino) Calcagno
Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio