Incidenti sul lavoro, finalmente si cambia?

Incidenti sul lavoro, finalmente si cambia?

Non possiamo non rimarcare che la tenacia sindacale, della Uil e della Feneal in particolare, abbia
almeno conseguito sul piano di un primo confronto con il governo una disponibilità diversa dal
passato ad affrontare la continua strage di lavoratori che come ha sottolineato il Segretario
generale della Uil, Bombardieri, è di grand lunga superiore persino alle morti per mafia: in 25 anni,
55 mila lavoratori vittime di incidenti sul lavoro. Una cifra spaventosa, incivile, ingiusta, che deve
essere confinata ad un passato che non deve tornare più.

E’ evidente che l’attenzione del governo andrà rigorosamente verificata nei passaggi successivi del
confronto che si è aperto ma va sottolineato che questa volta tutti i problemi posti sul tavolo
costituiscono oggetto di un esame complessivo come finora non era avvenuto.
Ci sono nodi che non devono essere più ignorati né dal governo né dall’insieme delle forze
politiche che siedono in Parlamento e che non se la possono più cavare con parole di circostanza.
Inutile far elenchi ma va ricordato che si deve metter mano finalmente agli appalti a cascata, alle
gare al massimo ribasso, al funzionamento dell’Inail e dei suoi fondi, alla prevenzione ed ai
controlli, al sostegno delle famiglie che hanno perduto il lavoratore o la lavoratrice morti sul
lavoro, al coordinamento necessario sul piano territoriale e regionale, alla risposta che va data
anche sul piano giudiziario perché non valga l’idea che le vittime sul lavoro possono restare senza
giustizia.

E potremmo continuare. Ma questo avvio di confronto per noi che operiamo a Roma e nel Lazio ci
induce a cogliere un altro spunto che dovrebbe poter valere anche per il nostro territorio. La
proposta della Feneal di Roma e Lazio è semplice e chiara: estendere quanto è stato fatto in
termini di protocollo per il giubileo a tutti i lavori pubblici e privati e a livello regionale. Estenderlo,
finalizzarlo alle nuove prospettive di lavoro, individuare paletti non aggirabili specie sul terreno
degli appalti, ma anche inserire quella che è una novità più generale introdotta da papa Leone XIV
nei suoi primi atti di governo pastorale della -Chiesa: affrontare in modo concertato, continuo ed
approfondito il rapporto fra l’uso della Intelligenza artificiale nel lavoro ed i diritti e la dignità del
lavoratore.

E’ inevitabile che anche nel settore delle costruzioni l’evoluzione tecnologica
registrerà una sempre più ampia presenza della Intelligenza artificiale nel lavoro ed è quindi
necessario che in una area tanto importante sul piano lavorativo come è Roma e il Lazio si sia in
grado di governare ed orientare questi processi di cui non si deve rimanere succubi.
C’è dunque di fronte a noi un orizzonte di lavoro, concertazione, confronto di grande portata ma
molto concreta e non aggirabile. Naturalmente occorre una diversa attenzione delle Istituzioni
locali a queste tematiche, vanno rigettati invece i tentativi a rinviare o eludere i problemi, va
riproposto in tutta la sua utilità il metodo del confronto e degli accordi che puntano
effettivamente a cambiare le cose.

La Feneal di Roma e del Lazio insisterà su questo percorso con la sua solita determinazione. Non
nascondiamo di essere preoccupati per l’assenza di una strategia di uscita per il nostro settore dai
progetti del Giubileo e dall’ormai defunto superbonus. Roma non può tornare a vivere alla
giornata. Roma deve saper guardare avanti. La Feneal di Roma e del Lazio farà tutto il possibile
perché ciò avvenga.

Giovanni (Agostino) Calcagno

Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio