L’anno del Giubileo, impostare il futuro

L’anno del Giubileo, impostare il futuro

Apriamo quest’anno con due constatazioni: gli osservatori sull’occupazione ci dicono che nel settore delle costruzioni nella nostra regione il lavoro c’è e l’onda lunga del Pnrr e del …Giubileo funziona ancora. La seconda constatazione è che quando ci si spinge a guardar oltre non si vedono programmi e prospettive in grado di assicurare una crescita costante ed in linea con le aspettative di lavoratrici e lavoratori. La programmazione di opere che diano lavoro stabile e sicuro diventa insomma il vero banco di prova dei prossimi mesi. L’auspicio è che le Istituzioni locali se ne rendano conto e comprendano che il confronto con le forze sociali non è una perdita di tempo ma una necessità da non eludere.

Naturalmente il nostro impegno va collocato in orizzonti che devono prevedere un incalzare continuo sul problema delle vittime sul lavoro che non cessano anche se la politica sembra francamente sorda ai richiami del sindacato e questi tragici episodi non ottengono finora nemmeno un percorso di giustizia che scoraggi le irresponsabilità ed affermi con chiarezza che la vita di lavoratrici e lavoratori è un bene da salvaguardare ad ogni costo.

Vi è poi il terreno delle condizioni salariali sulle quali non si può assolutamente mollare la presa. Ecco perché non ci stanchiamo mai di sostenere il valore della contrattazione e l’esigenza di ritrovare la strada smarrita da troppo tempo di un rilancio della politica industriale di cui il nostro settore non può non essere un perno insostituibile.

Dalla cronaca ci arrivano poi suggestioni da non trascurare. Ne possiamo citare solo una, purtroppo di grande attualità: il malessere delle periferie, nel quale si sono innestati episodi di violenza inaccettabile. È vero che si tratta per ora di minoranze, è giusto solidarizzare con le forze dell’ordine, ma non basta in quanto le attuali periferie, ovunque e quindi anche nella nostra città, possono diventare in ogni momento coltura di estremismi violenti. Ecco perché il risanamento e la riorganizzazione delle nostre periferie dovrebbe essere una delle priorità per guardare avanti e per creare lavoro utile non solo in senso produttivo ma anche sociale. Senza tenuta sociale non c’è sviluppo credibile. È questo un altro terreno di discussione e di dialogo su proposte precise che non dovrebbe mancare nei prossimi mesi anche a Roma. Progetti e proposte non sono mancate nel passato e possono essere rivisitati anche oggi con profitto. L’importante, va detto soprattutto alla politica ed al governo locale visto che il nostro impegno non è mai mancato su questi problemi, è non stare a guardare e non perdere tempo.

Giovanni (Agostino) Calcagno

Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio