Resta ancora preoccupante la situazione del settore delle costruzioni a Roma e nel Lazio. Una situazione che si intreccia con il degrado continuo della Capitale sempre più sotto gli occhi di tutti. A dicembre da un sondaggio compiuto nei cantieri romani dalla Feneal Uil emergeva chiaro il malessere presente fra i lavoratori. Ora si tratta di tradurre quel disagio in iniziative che interrompano l’immobilismo con il quale si caratterizza la gestione della città e propongano con forza l’esigenza di un confronto fra forze sociali ed Istituzioni.
Per questi motivi abbiamo sentito la necessità di proporre il 23 gennaio una occasione di confronto a Roma, proprio alla vigilia della ripresa di un’azione sindacale volta a richiedere al Governo nazionale scelte di politica economica che allontanino il rischio di una nuova stagnazione, ammesso anche dal Ministro dell’Economia, che sarebbe soprattutto per il nostro settore un colpo terribile alla speranza di risollevarlo.
Siamo convinti che a Roma come nel Paese la rinascita economica possa davvero decollare se ripartirà il lavoro edile, mai come oggi volano insostituibile di crescita. Ecco perché abbiamo chiamato a discutere con noi esponenti della cultura, della politica, della realtà sociale, con il contributo per noi fondamentale del Segretario Generale della Feneal Uil, Vito Panzarella e del Segretario Generale della Uil Lazio Alberto Civica.
Del resto anche nel nord del Paese le strutture Feneal Uil stanno per rilanciare l’iniziativa a partire dalla forte richiesta che le grandi opere non vengano giudicate con argomenti da …salotto o alla luce di letture ragionieristiche, come se fossero anticaglie rispetto ad una politica economica che però manca proprio di investimenti e di ripresa del lavoro nei cantieri. Questo vuoto che noi lamentiamo da tempo può tradursi non solo in ulteriori danni all’occupazione ed alla attività imprenditoriale del settore, ma può aggravare i ritardi del Paese nei confronti dei nostri competitori. Se l’Italia vuole mantenere il ruolo che ha di potenza manifatturiera nel mondo non può rinunciare ad avere una rete infrastrutturale avanzata, non può trascurare il capitolo della prevenzione e manutenzione del territorio, deve prestare attenzione ai tanti segnali di degrado delle aree urbane.
Si parla tanto di costi e benefici, come se fosse l’unico oracolo per decidere se procedere o meno nelle grandi opere. Mentre, ad esempio, non si è fatto nessun calcolo costi-benefici per il decretone su quota 100 che rischia di penalizzare fra gli altri proprio il lavoro edile,
Ci vuole invece una visione di assieme dei problemi e soprattutto va rimesso al centro dell’azione economica la questione lavoro, così come va fatto anche a Roma.
Ed è proprio nel territorio romano e della Regione che vogliamo impegnarci a cambiare quel senso di sfiducia che purtroppo è il frutto di troppe inadempienze ed omissioni. Sappiamo che esiste una società civile che è disponibile a trasformare le insoddisfazioni in progetti di ripresa economica e sociale. E siamo pronti a fare la nostra parte.
Giovanni (Agostino) Calcagno
Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio