Protesta europea dei sindacati delle costruzioni

Protesta europea dei sindacati delle costruzioni

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I sindacati delle costruzioni di tutti i Paesi europei hanno manifestato mercoledì 15 maggio contro la direttiva sui distacchi dei lavoratori comunitari in discussione al Parlamento europeo. In Italia, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno organizzato un presidio con volantinaggio davanti alla sede del Ministero del Lavoro in via Veneto, con lo slogan “Dalla Bolkestein alla Frankenstein: Fermiamoli!

 

Per le Segreterie nazionali degli edili Cgil, Cisl e Uil “occorre impedire che venga approvata questa direttiva, ingiusta e discriminatoria, che permetterà alle aziende scorrette di applicare il salario e le normative contrattuali del Paese di origine, alterando la concorrenza e creando un grave danno economico e sociale ai lavoratori italiani e a tutti i lavoratori, in particolare a quelli dei Paesi più fragili e poveri”. “Se approvata, questa direttiva sancirà che in Europa esistano lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, operando una frattura insanabile e pericolosa tra aree del vecchio continente”, proseguono le organizzazioni di categoria.
 

Più volte il tema del distacco comunitario di lavoratori dipendenti di aziende europee è stato oggetto di discussione al Parlamento dell’Ue.

Protesta europea dei sindacati delle costruzioni

I sindacati delle costruzioni di tutti i Paesi europei hanno manifestato mercoledì 15 maggio contro la direttiva sui distacchi dei lavoratori comunitari in discussione al Parlamento europeo. In Italia, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno organizzato un presidio con volantinaggio davanti alla sede del Ministero del Lavoro in via Veneto, con lo slogan “Dalla Bolkestein alla Frankenstein: Fermiamoli!

 

Per le Segreterie nazionali degli edili Cgil, Cisl e Uil “occorre impedire che venga approvata questa direttiva, ingiusta e discriminatoria, che permetterà alle aziende scorrette di applicare il salario e le normative contrattuali del Paese di origine, alterando la concorrenza e creando un grave danno economico e sociale ai lavoratori italiani e a tutti i lavoratori, in particolare a quelli dei Paesi più fragili e poveri”. “Se approvata, questa direttiva sancirà che in Europa esistano lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, operando una frattura insanabile e pericolosa tra aree del vecchio continente”, proseguono le organizzazioni di categoria.
 

Più volte il tema del distacco comunitario di lavoratori dipendenti di aziende europee è stato oggetto di discussione al Parlamento dell’Ue. Attualmente, ai lavoratori distaccati in un altro Paese vengono applicate le condizioni contrattuali del Paese ospitante. Nel 2006, ricordano i sindacati, fu respinta dal Parlamento europeo la famigerata Bolkestein, che tentava di cancellare questo sistema di diritti e tutele a protezione dei lavoratori distaccati. “Questo anche grazie alle forti pressioni esercitate dal movimento sindacale europeo” ricordano i sindacati “ma ci troviamo di nuovo a fare i conti con una direttiva che propone di dividere l’Europa in due, e con essa i salari ed i diritti dei lavoratori”. E dunque contro la “Frankenstein” la campagna di informazione e sensibilizzazione di Feneal, Filca e Fillea e del sindacato europeo, che chiedono all’Europa di modificare la direttiva e stabilire regole di qualità per il sistema dei distacchi comunitari.