FENEAL, NO A NUOVE CRISI VERSO IL CONGRESSO

FENEAL, NO A NUOVE CRISI VERSO IL CONGRESSO

E un tempo di forti contrasti. Le aspirazioni alla pace sono frustrate dalla realtà di una guerra ingiusta e che semina ancora morti e distruzioni. Non ci stancheremo mai di dire “negoziato”, ma anche di auspicare una Europa più decisa nel tentarle tutte per arrivare almeno ad una tregua.

In Italia invece arriva la notizia Istat che l’occupazione cresce. È comunque un segnale positivo ma che non può nascondere le difficoltà in arrivo. Sappiamo bene che dietro l’angolo c’è in agguato l’incubo di una possibile stagnazione economica che si aggiunge ad una inflazione galoppante. Ma soprattutto è chiaro che non si tratta di un fenomeno passeggero. Basta vedere i costi dell’energia e, naturalmente, le intenzioni di ridurre gli investimenti delle imprese, alcune delle quali, anche nel nostro settore, si sentono minacciate fino alla chiusura.

L’occupazione che cresce registra inoltre un boom dei contratti a termine, i più fragili. Contratti destinati a durare se l’economia va, ma pronti ad essere investiti per primi dal cambiamento di scenario economico.

Ma non basta questa considerazione: all’ombra dei contratti a termine alligna la malapianta della giungla contrattuale e del lavoro irregolare. Ecco perché siamo convinti che occorra mantenere una forte pressione sindacale sulle Istituzioni a cominciare dal governo centrale e da quello di Roma. Siamo altresì convinti che sia necessario come mai monitorare una situazione sociale che potrebbe diventare sempre più difficile da gestire. I provvedimenti governativi potranno avere un effetto di contenimento dei problemi. Ma senza un progetto di più ampio respiro da realizzare con il concorso delle forze sociali, né l’Italia, né Roma possono dirsi al riparo da nuove crisi. Ed in questi casi la tempestività gioca un ruolo importante. E’ un tema che ritroveremo anche nel XVIII congresso della Feneal di Roma che terremo fra pochi giorni. In esso esporremo le nostre posizioni e le nostre richieste. A partire dalla priorità che ci guida in questi mesi terribili: la sicurezza sul lavoro.

Giovanni (Agostino) Calcagno

Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio