Ed allora muoviamo i primi passi nel 2022. La speranza è che sia per la nostra città e la nostra regione il momento di scelte che siano capaci di voltare pagina rispetto al passato. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi con il suo realismo ha ricordato che questo anno sarà ancora disseminato di difficoltà. Quelle che bussano alla porta delle nostre tasche con il caro-energia, quelle derivanti dalla persistente pandemia, quelle che dovessero affacciarsi se non saremo in grado di creare lavoro, ma lavoro vero, quello legale, quello duraturo, quello che rispetta regole chiare e diritti sacrosanti di lavoratrici e lavoratori.
È vero, ci sono opportunità per la crescita, anche nella nostra città e nella regione Lazio: i soldi europei, i bonus, il riavvio di opere pubbliche che hanno latitato per mesi. Ma questi passi in avanti vanno governati, vanno irrobustiti: serve come mai dialogo sociale, lo diciamo soprattutto alla giunta capitolina, serve evitare la giungla delle imprese a favore di un ampliamento delle attività produttive realmente rispettose delle regole contrattuali e della sicurezza sul lavoro. Il nostro impegno contro gli incidenti sul lavoro deve restare, e lo sarà, una delle più decise priorità.
Ma per sconfiggere arbitrio, incertezze, paure, tante, che ci circondano dobbiamo sapere che deve rimanere forte la nostra identità contrattuale. Sappiamo che sarà un anno di vertenze, siamo pronti ad affrontarle con realismo ma anche con grande determinazione. Per la Feneal e la Uil sarà anche un anno importante per la nostra vita interna con il profilarsi della stagione congressuale. Non abbiamo dubbi che essa vada declinata nella direzione del rafforzamento della nostra organizzazione. La Uil e la Feneal nello scorso, difficile, 2021 hanno dimostrato di avere una dirigenza nazionale che ha saputo essere protagonista in piena autonomia della azione sindacale e che ha costituito per noi tutti un punto di riferimento prezioso per il nostro lavoro. E di conseguenza grazie ai nostri dirigenti e militanti la Feneal di Roma e del Lazio non si è risparmiata nell’impegno per far valere le ragioni del lavoro per combattere la piaga degli incidenti, per incalzare istituzioni ed imprese al fine di evitare il tracollo economico e sociale. Questo deve essere il nostro punto di partenza: essere consapevoli di quello che abbiamo saputo rappresentare e di quello che vogliamo ancora fare. La ripresa della vita economica nella nostra Regione dipenderà infatti in gran parte dall’andamento del nostro settore, quello delle costruzioni. Così pure il miglioramento delle condizioni di lavoro e sociali. Abbiamo insomma un ruolo importante da svolgere. E faremo di tutto perché esso dia risultati positivi per i lavoratori edili e le famiglie della nostra regione.
Giovanni (Agostino) Calcagno
Segretario generale Feneal Uil Roma e Lazio