Crisi del travertino

Crisi del travertino

Cavatori

Proseguirà fino al 22 giugno lo stato di agitazione dei cavatori della Pacifici Spa, a Villalba di Guidonia, in difesa del posto di lavoro.
Al centro della protesta, altri quattro licenziamenti da parte di quest'azienda del bacino estrattivo di Tivoli-Guidonia che nell'ultimo anno e mezzo, anche ad opera del prepensionamento con incentivi, utilizzato in 13 casi, ha tagliato 35 posti di lavoro in tutto.
Torna così in primo piano la crisi del travertino.
Durante la protesta non sono mancati momenti di forte tensione.

"Questo è l'apice di una situazione che va avanti ormai da oltre un anno, a seguito della decisione da parte della direzione aziendale di chiudere il laboratorio di lavorazione della pietra per dedicarsi unicamente all'estrazione del grezzo da destinare all'esportazione e lavorazione delocalizzata in Paesi a più basso costo di mano d'opera, quali Cina e Turchia - dichiarano la Feneal Uil di Roma, la Filca Cisl di Roma e la Fillea Cgil di Roma e Lazio - Siamo certi, purtroppo, che ai 4 licenziamenti già avviati con le modalità previste dalla legge Fornero ne seguiranno altri. La condizione in cui versano oggi i cavatori della Pacifici è la stessa di molti altri lavoratori

Cavatori

Proseguirà fino al 22 giugno lo stato di agitazione dei cavatori della Pacifici Spa, a Villalba di Guidonia, in difesa del posto di lavoro.
Al centro della protesta, altri quattro licenziamenti da parte di quest’azienda del bacino estrattivo di Tivoli-Guidonia che nell’ultimo anno e mezzo, anche ad opera del prepensionamento con incentivi, utilizzato in 13 casi, ha tagliato 35 posti di lavoro in tutto.
Torna così in primo piano la crisi del travertino.
Durante la protesta non sono mancati momenti di forte tensione.

Questo è l’apice di una situazione che va avanti ormai da oltre un anno, a seguito della decisione da parte della direzione aziendale di chiudere il laboratorio di lavorazione della pietra per dedicarsi unicamente all’estrazione del grezzo da destinare all’esportazione e lavorazione delocalizzata in Paesi a più basso costo di mano d’opera, quali Cina e Turchia dichiarano la Feneal Uil di Roma, la Filca Cisl di Roma e la Fillea Cgil di Roma e LazioSiamo certi, purtroppo, che ai 4 licenziamenti già avviati con le modalità previste dalla legge Fornero ne seguiranno altri. La condizione in cui versano oggi i cavatori della Pacifici è la stessa di molti altri lavoratori

Crisi del travertino

Proseguirà fino al 22 giugno lo stato di agitazione dei cavatori della Pacifici Spa, a Villalba di Guidonia, in difesa del posto di lavoro.
Al centro della protesta, altri quattro licenziamenti da parte di quest’azienda del bacino estrattivo di Tivoli-Guidonia che nell’ultimo anno e mezzo, anche ad opera del prepensionamento con incentivi, utilizzato in 13 casi, ha tagliato 35 posti di lavoro in tutto.
Torna così in primo piano la crisi del travertino.
Durante la protesta non sono mancati momenti di forte tensione.

Questo è l’apice di una situazione che va avanti ormai da oltre un anno, a seguito della decisione da parte della direzione aziendale di chiudere il laboratorio di lavorazione della pietra per dedicarsi unicamente all’estrazione del grezzo da destinare all’esportazione e lavorazione delocalizzata in Paesi a più basso costo di mano d’opera, quali Cina e Turchia dichiarano la Feneal Uil di Roma, la Filca Cisl di Roma e la Fillea Cgil di Roma e LazioSiamo certi, purtroppo, che ai 4 licenziamenti già avviati con le modalità previste dalla legge Fornero ne seguiranno altri. La condizione in cui versano oggi i cavatori della Pacifici è la stessa di molti altri lavoratori e riguarda tutto il settore dell’estrazione e lavorazione della pietra nel Lazio. Sono centinaia i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro nella totale indifferenza di enti ed istituzioni che regolano le concessioni estrattive, le applicano e le rilasciano“.