Piazza Dante

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Chiusura cantiere

Piazza Dante Roma

Chiusura cantiere

Sciopero di tre ore questa mattina per gli operai del cantiere di via Galilei, vicino a piazza Dante nel quartiere Esquilino della Capitale, dove sono in corso lavori di ristrutturazione per la realizzazione di un «sito sensibile» del Ministero degli Interni. I lavoratori, assieme ai rappresentanti sindacali di categoria della Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, si sono riuniti in assemblea a piazza Dante per discutere delle misure di sicurezza del cantiere a seguito dell’infortunio mortale che intorno alle ore18:00 del 25 giugno è costato la vita a Sulejman Zeneli, operaio albanese di 63 anni dipendente dell’impresa I.CO.P. Spa di Basigliano (Ud), esecutrice di parte delle lavorazioni.
Il lavoratore, che secondo le prime ricostruzioni stava lavorando alla realizzazione di una scala interna, è precipitato da un’altezza di 12 metri, morendo sul colpo. Il lotto del cantiere presso cui è accaduto il drammatico incidente è stato posto sotto sequestro e sono ora in corso le indagini. Committente dei lavori è la Cassa Depositi e Prestiti.

Da mesi le federazioni sindacali territoriali Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil denunciavano che fosse loro impedito l’accesso al cantiere, per svolgere la consueta attività di sensibilizzazione degli operai sui temi della sicurezza e dei diritti, a causa della segretezza dei lavori in esecuzione.
L’assemblea ha registrato ampia partecipazione da parte dei lavoratori, indignati per l’accaduto.

Piazza Dante

Sciopero di tre ore questa mattina per gli operai del cantiere di via Galilei, vicino a piazza Dante nel quartiere Esquilino della Capitale, dove sono in corso lavori di ristrutturazione per la realizzazione di un «sito sensibile» del Ministero degli Interni. I lavoratori, assieme ai rappresentanti sindacali di categoria della Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, si sono riuniti in assemblea a piazza Dante per discutere delle misure di sicurezza del cantiere a seguito dell’infortunio mortale che intorno alle ore18:00 del 25 giugno è costato la vita a Sulejman Zeneli, operaio albanese di 63 anni dipendente dell’impresa I.CO.P. Spa di Basigliano (Ud), esecutrice di parte delle lavorazioni.
Il lavoratore, che secondo le prime ricostruzioni stava lavorando alla realizzazione di una scala interna, è precipitato da un’altezza di 12 metri, morendo sul colpo. Il lotto del cantiere presso cui è accaduto il drammatico incidente è stato posto sotto sequestro e sono ora in corso le indagini. Committente dei lavori è la Cassa Depositi e Prestiti.

Da mesi le federazioni sindacali territoriali Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil denunciavano che fosse loro impedito l’accesso al cantiere, per svolgere la consueta attività di sensibilizzazione degli operai sui temi della sicurezza e dei diritti, a causa della segretezza dei lavori in esecuzione.
L’assemblea ha registrato ampia partecipazione da parte dei lavoratori, indignati per l’accaduto. Solo pochi giorni fa un altro lavoratore romano di 43 anni era rimasto folgorato nei sotterranei della stazione Termini mentre lavorava ad un pannello elettrico.
Dall’inizio dell’anno si tratta della settimo infortuno mortale sul lavoro a Roma e provincia.

“Siamo in presenza di un fatto gravissimo” – denuncia la Feneal Uil di Roma – “un operaio di ben 63 anni si trova a lavorare in altezza alle ore 18 in un cantiere a committenza pubblica in cui ci è stato negato l’accesso. Il Ministero degli Interni è evidentemente chiamato a fornire qualche spiegazione. Peraltro registriamo su questa ennesima tragica morte bianca, per la quale esprimiamo profondo cordoglio ai familiari della vittima, uno strano e alquanto singolare silenzio dei media e degli organi di stampa. Le 18 non sono evidentemente un orario da cantiere, mentre l’età della vittima ammonisce ancora una volta, come ribadiamo su tutti i tavoli e a tutti i livelli, sulla necessità di una differente regolamentazione del pensionamento in edilizia. Oltre una certa età non si può continuare a lavorare in altezza. Tutto ciò accade, lo ripetiamo, a Roma in un cantiere a committenza pubblica. Non bastasse, il titolare dell’impresa coinvolta nell’incidente è presente al tavolo della trattativa per il rinnovo del CCNL di settore. E’ davvero troppo, la misura è colma. La tragica fatalità sul lavoro può sempre accadere, ogni cantiere è diverso e nasconde insidie, ma la gran parte delle morti bianche ha alle spalle responsabilità precise, come anche la destrutturazione del settore e con esso i diritti dei lavoratori e la loro sicurezza”.

| Le foto del cantiere e dell’Assemblea dei lavoratori |