Scadono oggi i 15 giorni intimati dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, stazione appaltante dell'opera, all'impresa esecutrice "Il Cenacolo Srl" quale termine perentorio per il pagamento degli stipendi, in arretrato da mesi, delle maestranze, operai e restauratori altamente specializzati, impegnate negli importanti lavori di restauro della scalinata di Trinità dei Monti, interamente finanziati da Bulgari quale opera di pregiato mecenatismo.
Scaduto il termine, poiché la ditta "Il Cenacolo Srl" non ha di fatto provveduto ad erogare le retribuzioni, la normativa vigente prevede che la stazione appaltante intervenga pagando direttamente i dipendenti mediante pagamento sostitutivo all'azienda morosa.
I tempi effettivi per il saldo concreto delle spettanze dovute ai lavoratori rimangono però oscuri.
Per questo motivo, allarmati dall'alto livello di tensione ormai raggiunto in cantiere, i sindacati territoriali di categoria, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, hanno chiesto e ottenuto un incontro con il Direttore dell'unità operativa della Sovrintendenza e con il Rup (Responsabile Unico di Procedimento) del cantiere, dal quale è emerso che lo sblocco della procedura di pagamento in sostituzione presso la ragioneria generale del Comune potrebbe richiedere mesi.
Scadono oggi i 15 giorni intimati dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, stazione appaltante dell’opera, all’impresa esecutrice “Il Cenacolo Srl” quale termine perentorio per il pagamento degli stipendi, in arretrato da mesi, delle maestranze, operai e restauratori altamente specializzati, impegnate negli importanti lavori di restauro della scalinata di Trinità dei Monti, interamente finanziati da Bulgari quale opera di pregiato mecenatismo.
Scaduto il termine, poiché la ditta “Il Cenacolo Srl” non ha di fatto provveduto ad erogare le retribuzioni, la normativa vigente prevede che la stazione appaltante intervenga pagando direttamente i dipendenti mediante pagamento sostitutivo all’azienda morosa.
I tempi effettivi per il saldo concreto delle spettanze dovute ai lavoratori rimangono però oscuri.
Per questo motivo, allarmati dall’alto livello di tensione ormai raggiunto in cantiere, i sindacati territoriali di categoria, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, hanno chiesto e ottenuto un incontro con il Direttore dell’unità operativa della Sovrintendenza e con il Rup (Responsabile Unico di Procedimento) del cantiere, dal quale è emerso che lo sblocco della procedura di pagamento in sostituzione presso la ragioneria generale del Comune potrebbe richiedere mesi.
Scadono oggi i 15 giorni intimati dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, stazione appaltante dell’opera, all’impresa esecutrice “Il Cenacolo Srl” quale termine perentorio per il pagamento degli stipendi, in arretrato da mesi, delle maestranze, operai e restauratori altamente specializzati, impegnate negli importanti lavori di restauro della scalinata di Trinità dei Monti, interamente finanziati da Bulgari quale opera di pregiato mecenatismo.
Scaduto il termine, poiché la ditta “Il Cenacolo Srl” non ha di fatto provveduto ad erogare le retribuzioni, la normativa vigente prevede che la stazione appaltante intervenga pagando direttamente i dipendenti mediante pagamento sostitutivo all’azienda morosa.
I tempi effettivi per il saldo concreto delle spettanze dovute ai lavoratori rimangono però oscuri.
Per questo motivo, allarmati dall’alto livello di tensione ormai raggiunto in cantiere, i sindacati territoriali di categoria, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, hanno chiesto e ottenuto un incontro con il Direttore dell’unità operativa della Sovrintendenza e con il Rup (Responsabile Unico di Procedimento) del cantiere, dal quale è emerso che lo sblocco della procedura di pagamento in sostituzione presso la ragioneria generale del Comune potrebbe richiedere mesi.
Tempo scaduto: le maestranze, che da mesi con grande professionalità stanno mandando avanti il restauro di un bene culturale dal valore inestimabile, simbolo della città di Roma, senza percepire il compenso dovuto, sono ormai al limite e non possono attendere oltre. Di conseguenza, lavoratori e sindacati di categoria, in assenza di risposte concrete in tempi brevissimi, si dichiarano pronti allo sciopero.